I nomi consegnati a Diddi in un memoriale.

Nel consueto Sit-in per chiedere verità e giustizia sulla scomparsa di Emanuela, Pietro Orlandi rende noti i nomi che l’Avvocato Sgrò aveva già parzialmente annunciato nel giugno 2023 al Promotore di Giustizia dello Stato Vaticano.

Locandina Sit-in 13 gennaio 2024

Mi piacerebbe una parola di Papa Francesco, visto che ha chiesto l’apertura di questa inchiesta in Vaticano, che alzasse un po’ la voce. Dovrebbe dire: ‘io vi ho detto di andare avanti e ancora stiamo così?“. Così Pietro Orlandi nel corso della manifestazione organizzata a piazza Cavour a Roma per continuare a chiedere verità e giustizia per Emanuela Orlandi. “Una parola per dire stiamo facendo qualcosa, vogliamo arrivare alla verità quanto prima. Capisco che il Papa abbia altri problemi, ma perché rimanere in silenzio?“. Faccio solo quello che va fatto e  mi auguro che entro febbraio possa partire la Commissione parlamentare, cerco di essere ottimista” ha detto Pietro. “All’inizio avevo dei dubbi: temevo rallentamenti – dice il fratello di Emanuela davanti più di un centinaio di persone con cartelli per chiedere verità – Tutti mi stanno dicendo che si farà presto. La procura non ti dice mai cosa sta facendo, ma so che stanno lavorando: mi hanno detto che il PM Stefano Luciani, il magistrato di Roma che si occupa dell’inchiesta, sta lavorando parecchio. Dal fronte del Vaticano l’ultima uscita del promotore di giustizia Diddi mi è dispiaciuta – ha aggiunto – ma forse voleva intendere altro. Ha detto: ‘arriveremo alla fine, ma non abbiamo limiti di tempo’. Una frase del genere dopo 40 anni non puoi dirla. Due, tre nomi che ho presentato a lui erano importanti e alcuni, a distanza di un anno, non li hanno ancora chiamati. Quello che non accetto è che si insinui sulla famiglia, come è stato accusare mio zio”.

 

Pietro Orlandi si è detto “contento” della Commissione e del Parlamento “perché, nonostante dal Vaticano abbiano fatto capire di non volere questa commissione, quando Diddi si è presentato al Senato e ha detto: ‘noi la vediamo come una intromissione perniciosa dell’ottimo lavoro che stiamo facendo’ è stato come a dire fatevi gli affari vostri. Ma il fatto che il Parlamento abbia agito in modo diverso significa – ha spiegato – non accettare quel tipo di imposizione. Mi piacerebbe che la commissione mi convocasse subito, come sono stato convocato da Diddi, e presenterei lo stesso memoriale depositato in procura e allo stesso promotore”. Alla commissione “consiglierei di non partire da zero, ma di ascoltare le persone relative a fatti avvenuti di recente: la questione di Capaldo, dei due emissari vaticani che sono andati in procura”.

Ma vediamo chi sono i nomi che Pietro ha “presentato” in un memoriale quel giorno di aprile al Promotore di Giustizia Alessandro Diddi e che l’avvocato Laura Sgrò aveva già parzialmente annunciato nel Sit-in dello scorso anno:

Cardinale Giovanni Battista RE, come persona informata sui fatti;
Mons. Carlo Maria VIGANO’, persona informata sui fatti riguardante la telefonata dei presunti rapitori arrivata presso la sala stampa il 22 giugno 83, tra le 20 e le 21;
Cardinale Leonardo SANDRI, persona informata sui fatti riguardante la telefonata dei presunti rapitori arrivata presso la sala stampa il 22 giugno 83, tra le 20 e le 21;
Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio BERTONE, persona informata sui fatti riguardanti l’incontro in Procura tra il comandante della gendarmeria Giani, il suo vice Alessandrini e il magistrato Capaldo;
Sua Eminenza il Cardinale Angelo BECCIU, persona informata sui fatti riguardanti l’incontro in Procura tra il comandante della gendarmeria Giani , il suo vice Alessandrini e il magistrato Capaldo;
Cardinale Santos Abril Y Castelló, persona informata sui fatti (nel 2014 Presidente della Commissione Cardinalizia dello IOR e Arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore);
Monsignor Giovanni Morandini persona informata sui fatti in relazione all’invito, nell’estate dell’83, tra la Presidenza del Consiglio e la Santa Sede, in riferimento al rapimento di Emanuela, di “non aprire una falla che difficilmente di potrà’ chiudere”;
Sua Eminenza il Cardinale Stanislaw DZIWISZ persona informata sui fatti;
Sua Eminenza il Cardinale Emery Kobongo persona informata sui fatti;
Monsignor Pierluigi Celata collaboratore, all’epoca, del Card. Casaroli e padre spirituale di Marco Accetti (indagato nell’ultima inchiesta archiviata nel 2015);
Sua Eminenza il Cardinale Salvatore de GiorgiSua Eminenza il Cardinale Julian Herranz questi due cardinali, insieme al cardinale Josef TOMKO, deceduto nel 2022,  hanno fatto parte della Commissione, creata da Papa Ratzinger, per indagare sulla fuga di documenti riservati e su altre vicende delicate della Chiesa. I cardinali hanno consegnato al pontefice la loro relazione all’epoca di Vatileaks a Papa Bendetto XVI. Secondo quanto riferisce la stampa, al momento delle dimissioni “il Papa (Benedetto XVI) ha deciso che gli atti dell’indagine di cui solo lui è a conoscenza siano a disposizione del futuro pontefice“.
Monsignor Jozef Kowalezyk e Monsignor Tadeusz Rakoczy dalle dichiarazioni del card Dziwitz , riportate nel suo libro del 2007, erano persone vicine e intime di Giovanni Paolo II al punto che spesso agli inizi del suo pontificato uscivano con Wojtyla e lo stesso Card. Dziwitz nottetempo all’insaputa di tutti. Potrebbero essere a conoscenza di fatti legati al rapimento di Emanuela;
Don Piero Vergari; indagato per concorso nel sequestro di Emanuela e molto intimo di Enrico De Pedis e della di lui vedova, Carla Di Giovanni. Fu oggetto di intercettazioni da parte della Procura di Roma che certo non denotano un comportamento limpido del prelato;
Sua Eccellenza Monsignor Georg Gänswein Segretario personale di Papa Benedetto XVI, a conoscenza degli incontri tra il magistrato Capaldo e i due emissari della Santa Sede, il comandante della gendarmeria Giani e il suo vice Alessandrini;
Monsignor Peter Welles nel 2012 Assessore per gli Affari Generali alla Segreteria di Stato e molto vicino a Monsignor Gänswein. Secondo quanto riferito da Monsignor Valentino Miserachs, maestro di canto corale di Emanuela, fu interrogato, per volontà di Papa Benedetto XVI, il 4 maggio del 2012 dal Comandante Giani e alla presenza di Monsignor Wells. Attualmente è Nunzio in Thailandia, Cambogia e Laos;
Monsignor Ettore Balestrero nel 2012 era Sottosegretario per i rapporti con gli Stati. Considerato “uomo-chiave” del Pontificato di Benedetto XVI. Attualmente è Nunzio in Congo. Da ascoltare come persona informata sui fatti;
Il Dottor Domenico Giani ex Comandante della Gendarmeria Vaticana, persona informata sui fatti;
Il Cavaliere Costanzo Alessandrini ex Vice-Comandante della Gendarmeria Vaticana, persona informata sui fatti;
Dottor Giancarlo Capaldo Magistrato in pensione della Procura di Roma, che potrà riferire sulla presunta “trattativa“;
Dottor Giuseppe Pignatone; già Procuratore della Repubblica di Roma e attuale Presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, che potrà riferire sulla presunta “trattativa“:
Monsignor Gianfranco Piovano avrebbe riferito di sapere che Emanuela Orlandi era stata sepolta presso il Cimitero Teutonico;
Padre Leonardo Sapienza; reggente della Prefettura della Casa Pontificia, che era presente quando Papa Francesco mi disse che Emanuela era in cielo;
Il Comandante Gianluca Gauzzi Broccoletti attuale Comandante del Corpo della Gendarmeria Vaticana e negli anni
2015-2016 Vice Commissario del Centro di Sicurezza del Corpo della Gendarmeria. Sequestrò ai tempi dell’inchiesta Vatileaks telefoni riservati della Santa Sede “ telefoni bianchi” sui quali avvenne lo scambio di messaggi WhatsApp in riferimento a “materiale” rinvenuto sulla scomparsa di Emanuela;
Francesca Immacolata Chaouqui persona informata sui fatti;
Monsignor Angel Vallejo Balda persona informata sui fatti;
Ministro Dario Franceschini persona informata sui fatti riguardante autorizzazione lavori nei sotterranei della Basilica di Santa Maria maggiore nel 2014.

 

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