Le mimose di Emanuela

L’iniziativa nasce dal Gruppo Facebook che ha espresso il desiderio di raccogliere adesioni alla Petizione e fare informazione. Infatti, purtroppo, continuano insistenti le voci che questo “movimento” sia una crociata nei confronti di Papa Benedetto XVI e di tutta la Chiesa Romana. Ricordiamo che la Petizione firmata da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, e sottoscritta da 68.000 italiani [dato riferito al 7 maggio 2012] si rivolge a Sua Santità, in quanto capo di uno stato che, in passato, ha negato il proprio aiuto nelle indagini di quello italiano. Nonostante questi malintesi e diverse critiche, piuttosto inutili e poco costruttive, il “lavoro” del popolo di Emanuela va avanti, convinto che il muro di omertà stia cominciando a cedere.

Laura, 78 anni, gira per piazza di Spagna raccogliendo adesioni alla petizione a Papa Benedetto XVI. Marcella, 80 anni, invece, è venuta da La Storta solo per mettere la sua firma, perchè “internet è difficile da usare”.

Ecco, anche questo è il “popolo di Emanuela”.
E come loro, oggi, tanti altri sono passati per il centro di Roma: circa 400 sono le nuove sottoscrizione raccolte con questo mini evento, che ha voluto dedicare la Festa della Donna ad Emanuela Orlandi, ma sono stati tanti anche quelli che, nonostante avessero già firmato, sono voluti comunque passare per stringere la mano a Pietro, Natalina e Federica, per incitarli ad andare avanti. C’era chi è venuto appositamente perchè aveva saputo dell’iniziativa ieri in televisione, alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, chi ne ha approfittato in pausa pranzo per fare un salto e chi era in visita nella Capitale per turismo e ha colto l’occasione per mettere una firma…da Napoli, da Monreale, dalla Puglia, da Montepulciano, da Viterbo…
E grazie all’opera di traduzione di una delle “volontarie” del gruppo facebook dedicato ad Emanuela, è stata fatta informazione anche tra turisti di ogni parte del mondo: inglesi, americani, francesi, tedeschi, turchi…
Cordiali e solidali sono state le forze dell’ordine, gli operatori ecologici dell’Ama, i vigili urbani e tutti coloro che sono stati “scomodati” per questa occupazione di suolo pubblico, gentilmente accordata dal Comune di Roma, nonostante il poco preavviso. C’è anche chi, tra loro, una volta terminato il turno di lavoro, ha voluto mettere una firma e omaggiare con un mazzo di mimose le donne presenti in piazza.
Sono state 8 ore di lavoro intenso e faticoso per le lunghe ore trascorse in piedi, ma sapere di fare qualcosa di utile, giusto e nobile come dedicare una giornata, una festività a volte banalizzata come quella dell’8 marzo, ad una “causa” così importante, rende qualsiasi sforzo gradevole e sopportabile.
Le luci su piazza di Spagna si sono spente, ma l’impegno e l’attenzione non devono calare. Così, l’opera di sensibilizzazione continua a viaggiare online: da oggi e per altri 10 giorni è stato indetto un eventu virtuale su facebook, in cui ogni utente può invitare i propri contatti ad aderire alla petizione per la verità su Emanuela. Marzo, infatti, è un mese importante: a breve in Parlamento si dovrà discutere del gendarme vaticano presente in piazza Sant’Apollinare, in occasione della manifestazione del 21 gennaio e sarà la prima volta dopo tanti anni che il “caso” di Emanuela entrerà in quelle stanze.
E per dimostrare alle alte cariche dello Stato italiano che aspettiamo risposte anche da loro, sono state organizzate (e autorizzate) due manifestazioni, il 10 e il 17 p.v, dalle ore 15 alle 18, davanti a Montecitorio. Domenica 18, invece, il popolo di Emanuela sfilerà per le strade di Roma, nell’ambito della stracittadina, la mini maratona capitolina di 4 km.
Ogni giorno il nostro pensiero dovrebbe andare a tutte quelle donne che soffrono o hanno sofferto per i motivi più disparati, a quelle donne che sono rapite, uccise, che subiscono violenza fisica e psicologica, a tutte quelle donne che non hanno voce e il cui ricordo, a volte, vuol esser cancellato. Noi, oggi, pur portando nel cuore tutte Loro, abbiamo scelto di dedicare questa giornata ad Emanuela, ieri ragazzina, oggi donna, che da 29 anni è lontana dalla sua Famiglia, ogni giorno sempre più numerosa.

Mel

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