Emanuela Orlandi: il caso è aperto
Roma, 22 giugno 1983: Emanuela Orlandi, una ragazza di quindici anni figlia di un commesso della Prefettura della casa pontificia, scompare senza lasciare traccia. A distanza di 36 anni il “caso Orlandi” non ha ancora trovato una risposta.
Raccontare la storia di Emanuela significa oggi fare un viaggio tra le ipotesi di verità. Perché una verità certa ancora non esiste e il “caso Orlandi” è, ad oggi, un caso ancora aperto. Che la famiglia, con il fratello Pietro in prima linea, cerca con ogni mezzo e con coraggio di tenere vivo e attuale.
Grazie al contributo di giornalisti ed esperti e, soprattutto, del fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, il nastro del tempo viene riavvolto per narrare la storia di un’assenza che perdura da oltre 30 anni, compiendo un viaggio tra ipotesi di verità illusorie e colpi di scena sconcertanti. Tra gli ultimi: il ritrovamento di ossa umane nel corso dei lavori di ristrutturazione della Nunziatura Apostolica Vaticana nel 2018 e l’apertura, a luglio di quest’anno, di due sepolture site all’interno del Cimitero Teutonico a Roma a seguito alla segnalazione ricevuta dall’avvocato della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, in cui si esortava a cercare “dove guarda l’Angelo, per sapere dove sta Emanuela”.
Il documentario, scritto da Andrea Felici e prodotto da Stand by me per Discovery Corporate Services Limited è disponibile in chiaro per 30 giorni dal 30/09/2019.