La verità sul caso Orlandi

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La verità sul caso Orlandi

LA VERITA’ SUL CASO ORLANDI

uno dei misteri più oscuri della storia italiana, tra criminalità organizzata, servizi segreti e massoneria vaticana

Autore Editore Data Pubblicazione Pagine
Vito BRUSCHINI
Newton Compton
2016 320

All’inizio gli inquirenti sono convinti si tratti di una bravata da adolescenti e le ricerche della ragazza, figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia, iniziano soltanto il giorno dopo. Le ipotesi, le accuse e le testimonianze che si sono accavallate in questi decenni hanno portato su una pista che implica il coinvolgimento dello stesso Vaticano, dello Stato italiano, ma anche dello IOR e poi del Banco Ambrosiano, della Banda della Magliana, nella persona del Dandy Renatino De Pedis, e dei servizi segreti di più Paesi. Dopo anni di indagini, durante i quali la trasmissione “Chi l’ha visto?” ha avuto un ruolo fondamentale nel portare alla luce nuove prove e testimoni prima ignoti, l’inchiesta è stata chiusa nell’ottobre 2015. Le rivelazioni contenute nel film permetteranno una riapertura del caso, uno dei maggiori misteri d’Italia nel quale si incrociano la criminalità organizzata e i poteri forti del Vaticano. Dopo 33 anni da quel maledetto pomeriggio di giugno sapremo quindi cos’è veramente accaduto a Emanuela?

Sulla pagina facebook di Pietro Orlandi, l’autore del libro, Vito Bruschini, ha voluto fare questa precisazione:

PRECISAZIONI RIGUARDO IL ROMANZO SUL CASO ORLANDI
Ho letto su questo Diario alcuni post che riguardano il mio libro “La verità sul caso Orlandi”. Credo sia opportuno ribadire alcune precisazioni per non creare equivoci. Il film di Faenza e il mio libro sono due opere assolutamente autonome, nate dalla volontà del regista e del mio editore (la Newton Compton) di creare una sorta di sinergia allo scopo di sollecitare in modo più incisivo l’interesse dell’opinione pubblica sul caso chiuso definitivamente dalla Cassazione lo scorso maggio. Per questo motivo la locandina del film e la copertina del romanzo hanno la stessa immagine, per questo sono usciti nello stesso giorno. Il film quindi non è stato ispirato dal mio romanzo, ma al contrario nel mio libro ci sono alcune situazioni che Faenza mi ha concesso di poter utilizzare. Roberto Faenza ha realizzato un film di potente denuncia civile. Il suo racconto è rigoroso, ha un grande ritmo e basa la struttura drammatica in buona parte sulle dichiarazioni rilasciate da Sabrina Minardi a quel segugio di giornalista che è Raffaella Notariale. Ma ora veniamo al romanzo che, pur non essendo stato letto, alcuni hanno lamentato “non avere senso” in questa operazione… Ebbene, rispetto ai numerosi saggi che sono stati scritti sul caso Orlandi, ho voluto realizzare un’opera del tutto originale: per questo la struttura è quella del romanzo. Volevo cercare di trasmettere le emozioni, le paure, le angosce che la povera Emanuela ha sicuramente subito nei giorni della sua prigionia. Volevo entrare nel suo sistema nervoso, riempire quei vuoti, che nessuna indagine era riuscita a chiarire, per poter parlare di lei, per poterla immaginare nelle mani dei suoi rapitori, per mostrarla com’era: una indifesa quindicenne che ha dovuto affrontare una vicenda mostruosa, per certi versi ancora indecifrabile. Nessuno prima di ora lo aveva fatto. E per far questo dovevo essere libero di descrivere verisimilmente le trepidazioni che Emanuela ha dovuto affrontare da sola contro i mostri che l’hanno rapita. Quindi ai numerosi amici di Emanuela che analizzano i dettagli della vicenda narrati nel romanzo, dico di affrontare la lettura del racconto con uno stato mentale nuovo: soltanto così il lettore potrà proiettarsi nella vicenda per mettersi nelle condizioni di immedesimarsi nello stato d’animo della giovane ragazza. Non è importante sapere se è stata trasportata in un camper o su un furgone, ma importante è, lo ripeto, conoscere che cosa può aver provato in quei momenti la nostra giovane vittima. Questa è la prima chiave di lettura del romanzo. La seconda è la mia personale ipotesi su ciò che è effettivamente avvenuto, ma qui si tratta di competere con cento, mille altre ipotesi fatte fino a oggi e lascio al lettore la libertà di concordare o meno. Quello che fa male sono i giudizi dati per partito preso, senza aver letto neppure una riga… antico difetto italiota. Questo volevo puntualizzare.

 

Dopo averlo letto come giudichi il libro "La verità sul caso Orlandi" nei contenuti?

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