Anche Pietro Orlandi ha fatto un appello a Papa Francesco (vedi) ricevendo l’appoggio di oltre 37 mila sottoscrizioni in una petizione sul sito di change.org.
A Sua Santità Papa Francesco
Da cristiano credente e praticante desidero implorare Sua Santità Papa Francesco di obbligare chi sa all’interno del Vaticano a mettere a disposizione del fratello di Emanuela Orlandi ogni documento che possa servire a conoscere la sorte di sua sorella Emanuela.
Sono convinto che su questa vicenda ci siano stati troppi depistaggi e troppi insabbiamenti, al fine di non far conoscere quanto è veramente accaduto a questa povera ragazza.
Credo che sia ora che emerga la verità, non per soddisfare la curiosità di tanta gente, ma per dare giustizia ad una fanciulla, la cui unica colpa è stata probabilmente quella di fidarsi di qualcuno che conosceva bene e che invece si è rivelato, sicuramente insieme ad altri, un orribile mostro.
Credo anche che i suoi famigliari, per trovare pace, abbiano il sacrosanto diritto di sapere dove è ora Emanuela per poterla riabbracciare, qualora, come tutti ancora speriamo, sia viva o per piangere sulla sua tomba nella triste evenienza che non lo sia più.
Si è letto sui giornali che qualche illustre personaggio dello Stato di cui Sua Santità è Pontefice disse, a suo tempo, che rendere pubblica tale documentazione avrebbe creato imbarazzo al suo Stato.
L’imbarazzo di ogni discepolo di nostro Signore Gesù Cristo non è causato dal rivelare la verità, qualunque essa sia, ma dal nasconderla. Anche tra i dodici c’era un traditore del Maestro: Giuda.
Gli altri undici però non hanno cercato di nascondere questa triste verità, anzi hanno fatto sì che venisse a conoscenza di tutti. La verità non offusca mai l’immagine di Dio, anzi la esalta: Dio stesso è Verità assoluta. In questo è la forza della nostra fede!
Mi scusi il disturbo che Le ho arrecato, ma come cristiano della Santa Chiesa Cattolica mi sono sentito obbligato a farLe presente questi sentimenti che, ritengo, sono anche condivisi da altri fratelli in Cristo Gesù.
Francesco Z.