Lettera aperta a Papa Francesco

Tramite il modulo di contatto sul blog di Emanuela Orlandi o via mail, pervengono numerosi messaggi indirizzati a Pietro. Parlano di speranza, incitano a non mollare la battaglia per la ricerca della verità, danno sostegno morale e ricordano sempre con affetto Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Il messaggio che vogliamo rendere pubblico ci ha particolarmente colpiti perchè indirizzato direttamente al Santo Padre e l’autore, il Sig. Francesco Z. che si definisce “un padre cristiano cattolico come tanti altri” ci fa sapere che se questo suo pensiero “arriverà ad essere letto da Sua Santità Papa Francesco e contribuirà a facilitare la ricerca della verità, che Pietro insegue da tanti, troppi anni, avrò ottenuto quanto più mi interessava quando ho scritto il messaggio e ne sarò contento per i famigliari e gli amici di Emanuela”.

Anche Pietro Orlandi ha fatto un appello a Papa Francesco (vedi) ricevendo l’appoggio di oltre 37 mila sottoscrizioni in una petizione sul sito di change.org.

Papa Francesco

A Sua Santità Papa Francesco

Da cristiano credente e praticante desidero implorare Sua Santità Papa Francesco di obbligare chi sa all’interno del Vaticano a mettere a disposizione del fratello di Emanuela Orlandi ogni documento che possa servire a conoscere la sorte di sua sorella Emanuela.

Sono convinto che su questa vicenda ci siano stati troppi depistaggi e troppi insabbiamenti, al fine di non far conoscere quanto è veramente accaduto a questa povera ragazza.

Credo che sia ora che emerga la verità, non per soddisfare la curiosità di tanta gente, ma per dare giustizia ad una fanciulla, la cui unica colpa è stata probabilmente quella di fidarsi di qualcuno che conosceva bene e che invece si è rivelato, sicuramente insieme ad altri, un orribile mostro.

Credo anche che i suoi famigliari, per trovare pace, abbiano il sacrosanto diritto di sapere dove è ora Emanuela per poterla riabbracciare, qualora, come tutti ancora speriamo, sia viva o per piangere sulla sua tomba nella triste evenienza che non lo sia più.

Si è letto sui giornali che qualche illustre personaggio dello Stato di cui Sua Santità è Pontefice disse, a suo tempo, che rendere pubblica tale documentazione avrebbe creato imbarazzo al suo Stato.

L’imbarazzo di ogni discepolo di nostro Signore Gesù Cristo non è causato dal rivelare la verità, qualunque essa sia, ma dal nasconderla. Anche tra i dodici c’era un traditore del Maestro: Giuda.

Gli altri undici però non hanno cercato di nascondere questa triste verità, anzi hanno fatto sì che venisse a conoscenza di tutti. La verità non offusca mai l’immagine di Dio, anzi la esalta: Dio stesso è Verità assoluta. In questo è la forza della nostra fede!

Mi scusi il disturbo che Le ho arrecato, ma come cristiano della Santa Chiesa Cattolica mi sono sentito obbligato a farLe presente questi sentimenti che, ritengo, sono anche condivisi da altri fratelli in Cristo Gesù.

Francesco Z.

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