Appello di Pietro Orlandi a Papa Francesco: ricordi Emanuela nei messaggi natalizi.

Dopo la conferma che le ossa ritrovate nella sede della Nunziatura Apostolica di Roma sono di un uomo e risalgono a prima della Seconda Guerra Mondiale, Pietro Orlandi, intervenendo a Radio Cusano Campus, si è sfogato.
Pietro Orlandi
Pietro Orlandi

“Se mia sorella è morta, credo che dopo 35 anni sia ora di fare qualcosa per ritrovarla, per ritrovare almeno il suo corpo e dare relativamente pace a me e alla mia famiglia. E poi cercare di capire come è morta, chi l’ha rapita e uccisa, perché due cose sono certe. Emanuela non è scappata di casa e non si è suicidata. In occasione di questo Natale, il 35° senza Emanuela, rilancio il mio appello al Papa e al Vaticano, anche se lo faccio in continuazione e da sempre: pubblicamente e in maniera riservata. Di recente infatti con il nostro avvocato abbiamo incontrato il Segretario di Stato Vaticano, monsignor Parolin, e poi il Promotore di Giustizia della Santa Sede professor Raffaele Coppola, al quale abbiamo anche avanzato un’istanza per l’apertura di un’inchiesta interna alla Città del Vaticano.

Insomma sollecitiamo continuamente la Santa Sede a fare qualcosa per arrivare alla verità sulla scomparsa di mia sorella. Il problema è che non ci danno risposte e questa è la cosa più assurda, cioè è difficile anche riuscire a fissare un appuntamento tra il nostro avvocato e il Procuratore di giustizia vaticano; non dico che si fanno negare, ma quasi. Un muro di gomma, una situazione veramente assurda. Papa Francesco, almeno a Natale, dica una parola su Emanuela! Ma non la dirà mai.Mi disse solo ‘Emanuela è in cielo’, quindi sa che è morta? Purtroppo dopo quella volta non sono più riuscito a parlarci nonostante le mie tante richieste per incontrarlo, per spiegargli tante cose, per capire il perché di quella sua frase. Purtroppo, il muro di gomma con Papa Francesco si è alzato più di prima. Per la Chiesa la scomparsa di Emanuela è un argomento chiuso, che deve restare chiuso. Perché la verità è un peso così grande per la Chiesa. Preferiscono subire tutti questi dubbi da parte dell’opinione pubblica e dei media, piuttosto che fare qualcosa per dirci come andarono le cose. E per tutto questo, dentro di me il livello di rabbia sale ogni giorno di più, ultimamente la rabbia sta superando il dolore”.
APPELLO DI PIETRO ORLANDI AL PAPA: RICORDI EMANUELA NEI MESSAGGI NATALIZI
Si metta una mano sulla coscienza e ci aiuti ad arrivare alla verità

Roma, 21 dic. (AdnKronos)  “Papa Francesco ci aiuti a fare emergere la verità su Emanuela”. E’ l’appello che rivolge al Papa, in occasione del Natale, Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, la ragazza scomparsa nel 1983 e di cui non si hanno più avuto notizie. “Mi auguro  afferma Orlandi all’Adnkronos  che durante i suoi messaggi natalizi Bergoglio ricordi anche questa cittadina vaticana, scomparsa da 35 anni. Sarebbe bello se lui potesse prendere una posizione su questa vicenda, dare le risposte che la famiglia e l’opinione pubblica attendono da tanti
anni. Insomma, mi aspetto un’azione di buona volontà”, dice Orlandi. “Questo atteggiamento di silenzio del Vaticano aumenta i dubbi sulla Chiesa, contribuendo a renderla sempre meno credibile”, rileva Orlandi spiegando come questo “muro di gomma” sia in contraddizione con “le parole che Francesco ha ripetuto in alcuni suoi interventi, quando ha affermato ‘chi sa e non parla è complice’. Spero che valga anche per questa vicenda. Invece  continua  chiedo da tempo un incontro, su cui ho garantito riservatezza e invece non ho avuto risposta. Anzi – rimarca  in Vaticano mi dissero che ‘su questa storia c’è chiusura totale’.”

Non solo. “Ho chiesto, insieme al mio avvocato, di poter visionare il fascicolo su Emanuela, ma nulla di fatto. Stesso diniego alla mia richiesta di aprire una inchiesta interna”. Orlandi chiede a papa Francesco “un intervento onesto. Superi l’ipocrisia che c’è sul caso. Si metta una mano sulla coscienza e ci aiuti ad arrivare alla verità”, conclude.

(Per/AdnKronos)

ISSN 2465  1222
21-DIC-18 16:18

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4 Risposte a “Appello di Pietro Orlandi a Papa Francesco: ricordi Emanuela nei messaggi natalizi.”

  1. Salve, in relazione alle notizie stampa sull’angelo che indica la via, vorrei far notare la citazione esplicita de Il segno del comando, sceneggiato tv anni ’70.

  2. Una storia assurda,incredibile!La chiusura del Vaticano,offende il dolore di una famiglia,che dura da 35 anni!!!Devono la verità a queste persone,non è etico rimanere ancora in silenzio.Pietro,si ancora forte e vai avanti,anche se immagino quanto sia doloroso e penoso!Ti abbraccio!

  3. … l’ultima speranza della famiglia Orlandi rimaneva la promessa fatta al fratello della ragazza dal Segretario di Stato Parolin di parlarne con papa Francesco. Così, poco dopo la Pasqua del 2017, il Segretario di Stato riconvoca nel suo ufficio, in Vaticano, il fratello di Emanuela. Parolin entra subito nell’argomento: “Ho parlato con Francesco -ricorda Pietro- c’è molta chiusura su questo tema. Mi rendo conto che è una questione complicata”…. In effetti sorprende che Parolin, affermando che la questione è complicata, lasci intravvedere di sapere cose non di dominio pubblico. Pochi mesi dopo, il sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Giovanni Angelo Becciu ha di nuovo spento ogni speranza: “Per noi il caso Orlandi è chiuso. Abbiamo già dato tutti i chiarimenti che ci sono richiesti. Non possiamo fare altro che condividere, simpatizzare e prendere a cuore la sofferenza dei familiari. Da parte vaticana non c’è nulla da dire in più di quanto non si sia già detto” (Gianluigi Nuzzi – “Peccato Originale”)

    1. Hanno già dato tutti i chiarimenti? Ridicoli. Semplicemente ridicoli. Dovrebbero chiarire tante cose. Ma il Vaticano è solo soldi, potere e losche trame…e molti non se ne rendono conto.

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