Pignatone riapre il caso di Emanuela?

Vista la conoscenza del “caso Orlandi” Pignatone, ora che è Presidente del Tribunale vaticano, potrebbe riaprire le indagini dopo averle archiviate in Italia?

Nella trasmissione IV Grado del 25 ottobre 2019 Pietro Orlandi ha dei dubbi su quello che il Presidente del Tribunale Vaticano Giuseppe Pignatone potrebbe svolgere sul caso di Emanuela.

Essere ottimista in questo caso mi rimane molto difficile – dichiara Pietro, – anche perché quello che è successo una cosa talmente anomala di un capo della Procura di Roma, che sappiamo come ha archiviato il caso di Emanuela, non per incapacità ma per volontà, una procura che non ha mai avuto il coraggio di puntare il dito contro quelle persone che potevano essere a conoscenza, che stavano dentro al Vaticano, una procura che ha abbassato sempre la testa di fronte al Vaticano che non ha mai avuto libertà, ho i miei dubbi a pensare che Pignatone adesso che è stato premiato e nominato Presidente del Tribunale Vaticano possa godere di quella libertà. Ha archiviato in Italia ma adesso in Vaticano si trova un fascicolo aperto su Emanuela perchè abbiamo presentato una istanza“.

 

Pietro continua a parlare delle ossa rinvenute nel cimitero Teutonico affermando che sull’indagine ci sono state molte anomalie e che : “… a noi purtroppo ci hanno imposto il silenzio dell’istruttoria e non possiamo parlare e raccontare le anomalie e le modalità con cui si sono svolte le indagini. Questo però, purtroppo, vale soltanto per noi perché il giorno che sono state analizzate quelle ossa è subito uscito il bollettino della Santa Sede che toglieva ogni dubbio ‘non ci sono ossa di Emanuela’ e quindi la storia per loro è finita li”.

All’interno del cimitero Teutonico sono state ritrovate ossa umane che sono state sistemate all’interno di 24 sacchi che il medico legale nominato dal vaticano Prof. Giovanni Arcudi è riuscito ad analizzare in un giorno e mezzo. “Noi chiediamo, continua Pietro, che almeno settanta di quelle ossa vengano sottoposte ad analisi più approfondite rispetto a quello che ha espresso il medico legale Arcudi che non è un antropologo forense. Stiamo dunque aspettando una risposta da parte della procura Vaticana e se chiuderanno l’inchiesta noi finalmente potremmo raccontare tutte le anomalie che ci sono state, dall’apertura delle tombe fino all’analisi delle ossa. Scusatemi, sono un po’ nervoso perché sono stanco di questa ipocrisia e disonestà  che dura da trentasei anni”. 

Caro Pietro, sono altre le persone che si devono scusare non tu!

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5 Risposte a “Pignatone riapre il caso di Emanuela?”

  1. Forza Pietro, non mollare…
    Niente esiste di più distante fra l’eredità morale lasciata da Gesù Cristo ed il comportamento di certi suoi “ministri” in Vaticano. Ma la verità, prima o poi, emergerà. E sarà dirompente.

  2. Coloro che stanno in Vaticano dovrebbero essere, almeno in teoria cristiani, e per Gesù Cristo uno dei peccati più odiosi era l’ipocrisia e la falsità. Evidentemente anche oggi ci sono tante bancarelle sotto forma diversa nel Tempio di Dio che mirano a ben altro che seguire la parola di Dio. La mia più completa e assoluta solidarietà a Pietro Orlandi.

  3. niente scuse da parte tua, ci mancherebbe altro. Tante persone sono dalla tua parte, spero tu continui ad avere la forza per andare avanti.

  4. Anche io, che non sono nessuno, aspetto da oltre trent’anni di conoscere la sorte di Emanuela. Tutta la mia comprensione e affetto. Non mollate!
    Mara

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