Pietro Orlandi: esiste in vaticano il “Fascicolo Emanuela ORLANDI”

Pietro Orlandi: A Bruxelles per  raccontare l’ingiustizia subita che dura da 33 anni grazie all’omertà dello Stato del Vaticano e dello Stato italiano succube a compiacere un potere intoccabile

Un nuovo anno è iniziato e si riparte con la forte determinazione e convinzione di arrivare alla verità. Ultimamente sono stato un po’ assente da Facebook o iniziative pubbliche e forse c’è chi ha pensato e sperato che quell’archiviazione insensata abbia potuto mettere a tacere la nostra voglia di giustizia, come qualcuno disse in un’intercettazione di qualche tempo fa – “Ora ci penserà Pignatone a far tacere Orlandi“. Beh, si sbagliano di grosso, non rinunceremo mai a quello che è un nostro diritto, perché noi arriveremo a quella Verità comunque, nonostante ci sia chi continua ostinatamente a tenerla nascosta.
Nei prossimi giorni mi recherò a Bruxelles, invitato dall’Istituto italiano di Cultura, un’organismo del Ministero degli Affari Esteri, per raccontare questa ingiustizia che dura ormai da 33 anni grazie all’omerta’ dello Stato Vaticano e dei suoi altissimi rappresentanti, e di uno Stato italiano sempre più succube e pronto a coprire, insabbiare, archiviare, rinunciando a quelle sacre parole di Verità e Giustizia per compiacere un potere intoccabile.
Negli ultimi mesi del 2016 è uscito un fatto nuovo, che io reputo il più importante degli ultimi anni, l’ammissione da parte del Vaticano di essere in possesso di un fascicolo che contiene la verità che cerchiamo da anni. Fascicolo o parte di esso che avrebbero consegnato a magistrati italiani in cambio di un favore, togliere il Vaticano dall’imbarazzante situazione di avere De Pedis sepolto a Sant’Apollinare e naturalmente trovare il modo di uscire e porre fine a questa vicenda di Emanuela con una verità parziale, molto parziale. Di questo fatto ne ero venuto a conoscenza durante la lavorazione del film di Faenza, poi in seguito ebbi la conferma, riguardo al fascicolo, da chi lo vide con i propri occhi nella segreteria di papa Benedetto XVI.
Inserirlo nel film era il modo migliore per divulgare questo fatto e mettere con le spalle al muro chi per troppi anni ha ripetuto “Noi non sappiamo nulla“.
La cosa incredibile è che di fronte a questa notizia, uscita pubblicamente ad ottobre, che potrebbe veramente portare al raggiungimento della verità nessuno dei tanti giornalisti “paladini della Giustizia” che riempiono pagine di giornali, di libri, trasmissioni televisive, Facebook, che da anni si occupano di questa vicenda, formulando ipotesi, seguiti da informatori, testimoni o presunti tali e che dichiarano che il loro unico obbiettivo è arrivare alla verità, il giornalismo italiano non spende neanche una parola, come se quel fatto non esistesse, non fosse mai accaduto e non fosse così importante da attirare la loro attenzione, nonostante nelle interviste che mi sono state fatte dopo l’uscita io abbia parlato soprattutto di questa novità, nessuno ha voluto dare un seguito e mettere in risalto un fatto così importante, lo ripeto “L’ammissione da parte del Vaticano di essere a conoscenza della verità“. Lo stesso vale per chi ha deciso di archiviare tutto, perché una notizia come questa avrebbe dovuto farlo alzare dalla poltrona e pretendere quel fascicolo per dare Giustizia, perché questo è il mestiere che ha scelto e per il quale è pagato, ” Dare Giustizia”.
Spero, fuori dai confini italiani, raccontando questi fatti, ci sia qualcuno, si tratti di politici o giornalisti che abbiano il coraggio di puntare il dito senza quel timore reverenziale dimostrato finora dalle istituzioni italiane.

Pietro Orlandi

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7 Risposte a “Pietro Orlandi: esiste in vaticano il “Fascicolo Emanuela ORLANDI””

  1. Egregio signor Orlandi,
    Il Vaticano secondo me era in possesso della verità fin dai tempi di Woityla. Certo, uno può pensare che il papa ai tempi tacque perché pur di sollevare la cappa sovietica sarebbe stato disposto a tutto, ma non è così. Ci ho messo anni anche solo a pensare che un papa come Woityla abbia potuto chiudere gli occhi davanti al riciclaggio di denaro sporco, alle infiltrazioni massoniche, dei servizi segreti e a quelle della Banda della Magliana, pur di sconfiggere il comunismo. E sarà poi questa la motivazione giusta? Purtroppo credo alla realtà presentata nel film di Faenza e non smetterò mai di dire quanto sia incredibile che in Italia, per i casi più gravi, la verità non ci sia mai stata data dagli organi preposti ad amministrare la Giustizia.

  2. Pietro non smettere mai di cercare la verità, noi con il poco che possiamo fare siamo vicini a te ed alla tua famiglia con tutto il cuore! Nel ricordo di Manuela!

    1. EGREGIO SIGNMOR PIETRO,
      … LA CHIESA NON AMMETTERA’ MAI LE SUE COLPE FINCHE’ LE SARA’ POSSIBILE PER NON PERDERE CREDIBILITA’ E POTERE PRESSO I MILIONI DI FEDELI E SOPRATTUTTO DI ANIME SEMPLICI E CRTEDULONE..
      … FA BENE IL FRATELLO DI MANUELA, PIETRO, A NON DEMORDERE SAPENDO CHE DIETRO DI LUI CI SIAMO NOI A CONDIVEDERE LE SUE LOTTE E LE SUE PENE…
      FORZA PIETRO, UN ABBRACCIO FRATERNO.
      DANIELE MANZARI…15.03.2017 h. 14,50

  3. Pietro sono sconvolta dal fatto che è lo stesso Vaticano a negare la verità quando poi sono in possesso dei fascicoli riguardo al caso; allora sono colpevoli! Perchè chi è innocente non ha paura della verità. forza Pietro che ce la farai insieme al nostro aiuto a fare giustizia per Emanuela e Mirella. Un forte abbraccio alle due famiglie!

  4. Pietro e famiglia non mollate mai , hanno cercato di tapparvi la bocca , di impedirvi di volare verso una verità che è un diritto sacrosanto ,ma non hanno capito che il desiderio di VERITA’ va oltre i depistaggi ! in bocca al lupo Pietro , siamo in tanti anche se in silenzio ad essere al tuo / vostro fianco !

    1. perché non chiedi direttamente al Presidente della nostra Repubblica se apre gli archivi?…l’omicidio su commissione si dice partito dalle stanze vaticane…forse stiamo parlando del Cardinale Morto… e indagato di pedofilia..e tutti sanno chi fu..

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