“Sarà un po’ come riportarla a casa”. Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, figlia di un dipendente vaticano, scomparsa in circostanze mai chiarite, spiega l’iniziativa in programma per il 22 giugno, a 30 dalla scomparsa della giovane. Alle 19.30, infatti, l’ora in cui Emanuela uscì per l’ultima volta dalla scuola di musica che si trovava vicino alla chiesa di Sant’Apollinare a Roma, proprio da questa piazza si metterà in moto una fiaccolata che raggiungerà il Vaticano.
“Abbiamo denominato l’iniziativa ‘Ritorno a casa‘ – dice il fratello di Emanuela – e vorremmo entrare in piazza San Pietro: la mia speranza è che possa arrivare un segnale dal Papa e che possa essere presente in piazza”. Pietro Orlandi e Bergoglio si sono visti, rapidamente, in un’occasione, quando pochi giorni dopo la sua elezione, il pontefice celebrò la messa nella piccola parrocchia di S. Anna in Vaticano. Al termine della funzione, il papa si intrattenne con le tante persona accorse all’estero della cappella. Tra loro c’erano anche la mamma e il fratello di Emanuela. E recentemente Pietro ha svelato cosa Papa Francesco disse a lui e alla madre: “Mi disse: ‘Lei sta in cielo‘. Una frase che mi ha fatto gelare il sangue”, ha ammesso. Quel 22 giugno 1983 Pietro lo ricorda con dolore: “Quel giorno litigai con Emanuela perché voleva che la accompagnassi – ricorda – ma io avevo un impegno. Lei uscì sbattendo la porta. Io da allora continuo a pensare se l’avessi accompagnata…“.
“Stiamo organizzando la marcia per sabato 22 giugno e abbiamo ricevuto tantissime adesioni”, aggiunge Pietro, che continua a promuovere la sua petizione per chiedere verità e giustizia sulla vicenda di Emanuela, a cui hanno aderito in oltre 153 mila. “E sono centinaia anche le persone che in queste settimane mi hanno comunicato la loro partecipazione alla marcia del 22 – aggiunge Pietro – Ho ricevuto adesioni da 30 città, dalla Sicilia a Lugano. Una volta a San Pietro, libereremo in aria delle lanterne cinesi e poi inizierà una veglia di preghiera e per ricordare che siamo ancora in attesa di risposte e di collaborazione anche da parte del Vaticano. La mia speranza che anche il Papa vorrà pregare con noi“.