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La verità è nascosta in un film fatto sparire

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(@emanuelaorlandi)
Illustrious Member
Registrato: 7 anni fa

Settimanale OGGI Numero 9 - 4 Marzo 2021

COLD CASE UNA NUOVA PISTA PER UN MISTERO INIZIATO NEL 1983

LIBERATE EMANUELA E' STATO GIRATO TRE MESI DOPO LA SCOMPARSA DELLA RAGAZZA. IN TURCHIA. MA E' SVANITO NEL NULLA. PERCHE', SECONDO LA FAMIGLIA, LI' C'E' LA CHIAVE DEL GIALLO.

di Giangavino Sulas

C'è un film fantasma che da 37 anni, come un macino inamovibile, blocca la soluzione del giallo sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Una scomparsa che rimane, dal 22 giugno 1983, un mistero. La ragazza, cittadina vaticana, figlia del Messo Pontificio che ogni giorno consegnava la Posta a Papa Wojtyla, scomparve all'uscita da una lezione di musica nella chiesa di Sant'Apollinare in pieno centro a Roma. Da quel giorno solo depistaggi e menzogne, anche se Papa Wojtyla un messaggio l'aveva lanciato chiaro: "E' un atto di terrorismo internazionale".

Ma per risolvere il mistero di Emanuela oggi si scopre che bisogna prima trovare la soluzione a un altro intrigo legato al primo a filo doppio. Risolvendone uno si risolvono entrambi. Molti ne sono sicuri, a cominciare da Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela che non ha mai smesso di cercare sua sorella "la soluzione di uno dei due ci porterà a capire e risolvere entrambi. Ne sono convinto" rivela al nostro giornale. E molti sospetti li ha anche Laura Sgrò, brillante avvocato romano che assiste la famiglia Orlandi prendendo il posto dell'ex magistrato Ferdinando Imposimato, un investigatore che dietro l'attentato al Papa aveva scoperto il terrorismo internazionale e poi il collegamento con il rapimento di Emanuela, senza essere ascoltato. Ma qual è questo secondo misterioso intrigo legato alla Orlandi? C'è, anzi c'era, un film fantasma girato in Turchia tre soli mesi dopo la scomparsa di Emanuela nel quale si nasconde la verità sul giallo del Vaticano. Per questo è stato fatto sparire all'istante, prima ancora che fosse iscritto al Pubblico Registro e avesse superato il visto della censura. Liberate Emanuela, il titolo del film che non è mai stato proiettato in una sala cinematografica. Lo ha raccontato con numerosi "omissis" prima di morire, Gianni Crea, il regista calabrese che l'ha girato e montato. Disse che nell'estate del 1983 lo aveva affascinato la storia del rapimento di Emanuela. Raccolse tutte le informazioni affidandosi alla lettura dei giornali e poi corse ad Istanbul a girarlo affidando il ruolo della povera Emanuela a Ombretta Piccioli, una ragazzina fiorentina di 15 anni (poi diventata star dei fotoromanzi) solo perché aveva vinto un concorso per teenagers.

Ma perché il regista andò a girare proprio a Istanbul e non a Roma dove Emanuela era stata rapita? Forse per ragione di costi, ma non solo. Lo spiegano bene i carabinieri del Reparto Operativo di Roma, che dalla sera del rapimento della ragazza erano allertati al massimo. Abbiamo scoperto un rapporto giudiziario riservatissimo inoltrato 37 anni fa al Sostituto Procuratore Domenico Sica, titolare delle indagini. Due soli giorni dopo la conclusione dei lavori del filmi Carabinieri di Roma sapevano tutto dimostrando quanto fossero attenti a questa operazione considerata delicatissima.

Nel rapporto rivelano che i produttori sarebbero due trafficanti turchi, Ugur Terzioglu e Vedat Sakir, residenti a Roma e Milano, che sono a loro volta in stretto contatto con Bekir Celenk, indagato in Italia per traffico di droga e armi, imputato chiave nel processo per l'attentato a Papa Wojtyla, accusato da Agca di aver fatto l'intermediario per i servizi segreti bulgari nell'organizzare l'assassinio del Pontefice. Siamo nel 1983. Meno di due anni dopo Celenk morirà in carcere per un infarto.

Ugur Terzioglu, rivelano i Carabinieri, ha una società cinematografica che produce film di scarso valore artistico. "Tenuto conto di tali notizie e del fatto che da pochi giorni il regista Gianni Crea avrebbe terminato il film Liberate Emanuela ispirato alla vicenda Orlandi, questa sezione ha esperito indagini intese ad acquisire notizie sui citati personaggi e su eventuali, possibili legami tra di essi, il regista Crea e la realizzazione del film sulla scomparsa di Emanuela. Il citato Terzioglu avrebbe collaborato alla realizzazione del suddetto film, peraltro girato totalmente in Turchia, ove impresari cinematografici di Istanbul non ricordano di aver sentito trattare di una pellicola simile".

UNA COPIA SEQUESTRATA, L'ALTRA RUBATA

E i Carabinieri avanzano il sospetto che Terzioglu, in quanto legato a Celenk, possa conoscere notizie sulla scomparsa della ragazza. Come dire quel film su Emanuela potrebbero averlo girato i complici dei rapitori o addirittura gli stessi rapitori. Perché? Quale messaggio volevano far trapelare? Chi erano gli attori? E qual era il ruolo del regista Gianni Crea? Perché il film scomparve?

Il regista disse di averne riportato in Italia due copie ma venne subito convocato dall'avvocato Gennaro Egidio, il legale della famiglia Orlandi. Visionarono la pellicola, l'avvocato ammise che era un ottimo film ma ne chiese e ottenne il sequestro immediato sostenendo che il regista non aveva l'autorizzazione degli Orlandi per girarlo. Era solo un pretesto per entrare in possesso della pellicola che doveva essere consegnato agli inquirenti. La famiglia Orlandi infatti non ha mai visto il film.

E la seconda copia che fine ha fatto? Era custodita negli uffici della casa cinematografica Gaumont. Quando qualcuno l'ha cercata gli è stato detto che era stata rubata. Liberate Emanuela non c'era più.

Quando? Perché? Da chi? Il furto era stato denunciato? Anche nel caso del film fantasma solo depistaggi, ostinati e impenetrabili silenzi, informazioni pilotate, allusioni dai significati ambigui. E forse anche tanta paura. Il silenzio in certi casi è una bella garanzia.

Secondo alcuni, il film sulla Orlandi sarebbe stato proiettato una sola volta, non finito, al Festival di Bellaria 

 

4 risposte
Post: 34
Admin
Topic starter
(@emanuelaorlandi)
Illustrious Member
Registrato: 7 anni fa

Settimanale OGGI Numero 13 - 1 Aprile 2021

di Andrea Greco

CASO ORLANDI:PARLA L'ATTRICE DEL FILM "VERITA'"

"Il regista diceva: è un intrigo mafioso"

ERA UNA RAGAZZINA QUANDO VENNE SCELTA PER INTERPRETARE EMANUELA: "NEL COPIONE ERO SEGREGATA IN UNA TENDA. E IL FNALE LASCIAVA UN FILO DI SPERANZA"

 

 "Ero una ragazzina, avevo solo 14 anni quando girai il film su Emanuela Orlandi":

Rintracciare Ombretta Piccioli è stata una vera impresa. Dopo qualche film e una bella carriera nel campo dei fotoromanzi, ha mollato tutto ed è ritornata a vivere nella Valdarno, dove è nata "Volevo cambiare vita, così ho chiuso con lo spettacolo e ho riaperto i libri: mi sono laureata, e poi ho aperto un bar a Figline", racconta mentre dispone sul tavolo decine di fotoromanzi nei quali era la star di copertina. Noi però siamo qui per chiederle cosa si ricorda di quell'istant movie su Emanuela Orlandi, girato poche settimane dopo il rapimento e sul quale, come ha scritto il nostro Giangavino Sulas (con Moreno D'angelo) sul numero 9 di Oggi, gravano molti misteri: la preparazione del film iniziò pochi giorni dopo il rapimento della Orlandi, avvenuto il 22 giugno 1983. I produttori erano due faccendieri turchi, Ugur Terzioglu e Vedat Sakir, a loro volta in stretto contatto con Bekir Celenk, indagato in Italia per traffico di droga e armi, imputato chiave nel processo per l'attentato a Papa Wojtyla. Il film, che fino a oggi si pensava non fosse mai stato terminato, venne fatto sparire e nemmeno la famiglia Orlandi ne ha mai visto un fotogramma.

Ombretta Piccioli mi guarda stupita mentre le riassumo la storia di quella pellicola fantasma, poi comincia a raccontare tutto ciò che si ricorda: "Iniziò tutto per caso. Il regista Gianni Crea entrò nell'agenzia di modelle alla quale mi ero affidata, vide la mia foto e mi scelse immediatamente: "Voglio lei!". Non ci furono selezioni o provini. Il motivo è semplice: avevo la stessa età e assomigliavo un pò alla povera Emanuela, ma soprattutto in quella foto che Crea vide avevo una fascia nera per tenermi i capelli, simile a quella che portava la Orlandi nella celebre foto diffusa per le ricerche".

Cosa si ricorda delle riprese?
«Io girai solo a Roma. Venivo rapita di fronte a San Pietro e poi segregata in una tenda, seviziata da un turco e un italiano. La tenda era montata in un appartamento romano. Non avevo molte battute, venivo soprattutto maltrattata. Poi so che il regista girò delle
scene in Turchia ma io non ci andai»

Sul set si parlava della Orlandi?
«lo ero una ragazzina, con me Crea era gentilissimo, ma non mi considerava un interlocutore. Parlava però con mia mamma, che mi accompagnava sul set. Le diceva che il giallo della Orlandi era un intrigo internazionale, mafioso e politico e che lui girava quel film affinché se ne parlasse».

Un film che nessuno ha mai visto.
«Si sbaglia. Il film venne terminato. Fummo tutti pagati e ci fu anche una prima molto affollata, per gli addetti ai lavori, a Cinecittà. Io c’ero: se ricordo bene il regista si lamentò con mia madre perché il film era bello ma temeva che lo sequestrassero».

Sequestri, intrighi, misteri: i suoi non erano preoccupati?
«Capii in seguito che erano più preoccupati di quanto lasciassero intendere. Le racconto un episodio: quell’estate, al mare, la prima sera uscii di nascosto per raggiungere gli amici in spiaggia. I miei si accorsero della fuga e quando dopo poco mi ritrovarono
erano terrorizzati, tanto da caricarmi in auto: via, subito a casa. Mi dissero che dopo quella brutta storia della Orlandi non si sentivano tranquilli. Credo però fosse solo suggestione, hanno sempre negato di aver ricevuto telefonate strane o altri sagnali».

Ricorda come finiva il film?
«Se ricordo bene era un finale aperto, ma lasciava intendere che Emanuela, dopo tanta paura. veniva finalmente liberata».

Non rimpiange il mondo dello spettacolo?

«Nessun rimpianto: ho chiuso quando dovevo farlo. Da qualche tempo però ho un desiderio: l’Isola dei Famosi. Un programma che ti costringe a affilare resistenza e astuzia. Mi piacerebbe come sfida».
.

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(@roberto66)
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Registrato: 3 anni fa

Ma sto giornalista che caxzo di domande fa? invece di farsi dire se ha una videocassetta del film, foto di scena, oppure sapere se effettivamente lo stesso è stato proiettato all'estero (e soprattutto dove) gli chiede dei suoi progetti futuri??????

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Post: 3
 alex
(@alex)
New Member
Registrato: 3 anni fa

La novità e che già ad agosto 1983 altre persone volevano fare un film su Emanuela e andarono a trovare l'avvocato Egidio per rappresentarlo. Come mai anche di questo non se ne sa nulla? è stato poi fatto?

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(@sonia)
Registrato: 3 anni fa

New Member
Post: 4

@alex l'avvocato Egidio mi ha sempre dato l'impressione di uno che sapeva ma che per ragioni sconosciute non le partecipava agli inquirenti.

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