Emanuela Orlandi: Come fate a dormire voi, di notte

Pervenuta sul modulo di contatto del Blog, diamo spazio al pensiero della ragazza

Ciao, chiunque leggerà questa mail.

Scrivo qui perché… non lo so, ho davvero bisogno di parlare.
Mi sono informata sulla scomparsa di Emanuela Orlandi solo questa sera, osservando curiosa un volantino affisso sul lungotevere, che promuoveva un sit-in nel giorno 22 Giugno 2017. La manifestazione esigeva giustizia e verità sulla scomparsa di una giovane dal sorriso amichevole, gentile e sincero, che vedevo impresso sulla carta, immobile, con inchiostro bianco e nero.
Ho fatto qualche domanda a mio padre, durante la nostra lunga passeggiata; ricordava bene l’evento.
Ha però preferito cambiare argomento, forse perché la scomparsa di una ragazza della mia stessa età, dagli occhi ridenti e gentili, non si tratta di un pensiero propriamente felice, soprattutto per un genitore apprensivo come lui.

Ho provato a dormire, questa notte, davvero, ma non ce l’ho fatta. Mi è sembrato che il viso di quella ragazza si fosse ormai inciso all’interno delle mie palpebre, impossibile da rimuovere.
Ho dovuto informarmi: ho fatto ricerche, letto ogni articolo, esaminato ogni pista, ogni ipotesi, ogni leggenda, fino ad avere gli occhi stanchi e la mente confusa. Leggendo, mi sono chiesta il perché. Da trentaquattro anni, la famiglia di una giovane ragazza di nome Emanuela, che amava la musica, che andava al liceo, una ragazza che sarebbe potuta essere mia amica, una ragazza come me, una ragazza che sarei potuta essere io, cerca risposte, cerca giustizia. Perché esiste l’omertà? Perché nessuno, ancora, dopo trentaquattro anni, non si decide a parlare? Perché il nostro Papa, che predica la verità, non ha ancora provveduto a fornire dossier e documenti che potrebbero aiutare a rintracciare una povera ragazza o, perlomeno, a darle una degna sepoltura?
Ho avuto quindi bisogno di scrivere a questo blog; ho voluto sfogarmi, buttar fuori pensieri che probabilmente non aiuteranno nessuno, che non cambieranno la situazione, ma che sono un urlo, da parte mia, un urlo contro il muro di silenzio che è stato eretto e rinforzato con filo spinato, dopo la scomparsa di Emanuela. Per Papa Francesco non sarò che un piccolo, insignificante puntino nell’universo: sono praticamente una bambina, non vado in chiesa, non sono credente, non mi identifico in nessuna religione, né riconosco un preciso Dio, ma… vorrei che mi sia dato ascolto, una volta per tutte. Vorrei che sia fatta giustizia per questa ragazza, e che sia riaperto il “caso chiuso” sulla sua scomparsa.

Forse, vi chiederete perché, all’improvviso, la sorte di Emanuela mi stia così a cuore. Non lo so, in realtà. Sarà stato il sorriso, o i suoi occhi. Si sarà trattato del fatto che lei fosse, al tempo, una mia coetanea, o del fatto che io abbia visto in lei una plausibile amica. Non lo so, continuo a non saperlo, ma sono le due e mezza, ed ancora non riesco a dormire. Vorrei chiedere a tutti coloro che preferiscono il silenzio, a tutti coloro che desiderano occultare le prove, o chiudere il caso, di guardare per un po’ quella foto in bianco e nero, di osservare il sorriso di Emanuela, che si riflette proprio nei suoi occhi: ancora mi chiedo come fate a dormire, voi, di notte.

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Una risposta a “Emanuela Orlandi: Come fate a dormire voi, di notte”

  1. Credo che di tante piste di indagini una molto attendibile credo che sia quella di padre AMORTH chissà forse vi è dietro qualche setta segreta di magia nera, mrs Robinson mago di Francia, forse qualcuno l’ha invitata a salire su una macchina l’ha convinta a salire .sicuramente uno che conosceva bene o no questo è da scoprire. Qualcuno che si fingeva un amico ….

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