1985 Luglio Dicembre. Mirella&Emanuela

MIRELLA GREGORI – EMANUELA ORLANDI

DIARIO DI UNA STORIA VERA

 

1 luglio 1985

Agca ritratta le dichiarazioni su Emanuela rapita dalla P2 incolpando, stavolta, i Lupi Grigi.

3 agosto 1985

Alla sede ANSA di Napoli, un anonimo telefonista che si dichiara portavoce dei Lupi Grigi, preannuncia azioni da parte della sua organizzazione nonché il rapimento di una persona che fungerà da tramite con il Santo Padre. L’individuo, afferma che Alì Agca non è pazzo come vuol far credere la stampa e che la vicenda Orlandi avrà un epilogo.

18 settembre 1985

Nell’udienza davanti alla Prima Corte d’Assise di Roma, nell’ambito del processo contro gli attentatori del Papa, Ozbey Yalcim dichiara che “la ragazza [Emanuela Orlandi] sta bene”.

3 ottobre 1985

Il Messaggero

Viene tratto in arresto Manlio Vitale, er gnappa (o er succhia) della banda della Magliana.

 

 

 

 

 

 

 

 

18 ottobre 1985

Davanti al giudice istruttore Ilario Martella, vengono convocati per essere interrogati a processo verbale di esame di testimonio senza giuramento, l’Assistente di Polizia Bruno Bosco e il Vigile Urbano Alfredo Sambuco.

Bruno Bosco alle ore 09,50 conferma quanto riportato nella sua relazione di due anni prima.

Relazione di servizio dell’Appuntato di Polizia Bruno Bosco del 28 giugno 1983 al Dirigente della squadra Mobile di Roma:

verso le ore 17.00 circa del 22 c.m., mentre mi trovavo di servizio presso il suddetto ufficio [Senato della Repubblica con orario 14.00-21,00 nda], notavo in sosta in Piazza Madama altezza civico nr.3 un’autovettura probabilmente una BMW vecchio tipo colore verde chiaro di cui il conducente dal di fuori dell’autovettura, parlava con una ragazza, che nel contempo le mostrava un tascapane di colore tipo militare con la scritta “AVON” contenente probabilmente dei prodotti cosmetici. Il predetto conducente era vestito con camicia e pantaloni di colore chiaro, altezza 1,80 circa, corporatura normale, capelli castano chiari corti, con pochi capelli sul davanti, mentre la ragazza molto giovane, bassa…”.

A seguito della citazione, il 18 ottobre aggiunge però alcuni particolari: verso le ore 17.00 [del 22/6/1983 nda] (debbo, però, dire che si tratta di un orario da me indicato in via alquanto approssimativa) un’autovettura (quasi sicuramente una BMW vecchio tipo caratterizzata dalla parte terminale a coda di rondine e con due stop rotondi) di colore verde chiaro, il cui conducente, stando sul marciapiedi nei pressi del veicolo, parlava con una ragazza, mostrandole, nel contempo un tascapane di colore tipo militare su cui risultavano all’evidenza applicate delle lettere maiuscole (forse in plastica) costituenti la parola “AVON”… Per quanto attiene l’uomo, ribadisco quanto da me evidenziato nella relazione di servizio [del 28/06/1983 nda]… Per quanto concerne la ragazza… non ho dubbi che si tratti proprio di Emanuela Orlandi, e ciò perché detta ragazza era stata da me già notata più di una volta nella zona di Piazza Madama-Corso Rinascimento, e perché mi è stato estremamente agevole riconoscerla allorché la sua fotografia era apparsa sui giornali a seguito della sua scomparsa. Ovviamente solo in tale occasione io ho avuto modo di apprendere che la ragazza più di una volta da me notata in precedenza, si identificava in Emanuela Orlandi. Dei due giovani giunti a bordo di una motocicletta che chiedevano notizie in merito alla ragazza scomparsa dichiara che erano: certamente parenti della ragazza stessa; forse uno era il fratello.

Alfredo Sambuco alle ore 11,00 conferma quanto riportato nella sua relazione di due anni prima.

Relazione di servizio del Vigile Urbano Alfredo Sambuco del 2 luglio 1983 al Dirigente della squadra Mobile di Roma:

Mentre espletavo il servizio con orario 14,00 – 21,00 in Piazza Madama presso il Senato, verso le ore 17.00 notava un’autovettura tipo BMW vecchio tipo parcheggiata sul lato destro della strada e vicino alla stessa vi era un uomo e una donna che discutevano e nel contempo, l’uomo mostrava alla donna una borsa contenente presumibilmente cosmetici. Essendo la strada con divieto di fermata, facevo notare al conducente che non poteva sostare. Il predetto mi rispondeva: ‘vado via subito’. L’uomo di cui sopra era di statura 1,70-1,75 circa, di età 40-45 anni circa, con carnagione scura, capelli castani molto stempiato sul davanti. La donna, molto giovane con capelli lunghi scuri. Circa un’ora dopo, mi veniva richiesta da parte di un uomo, dove si trovava la sala Borromini, davo l’indicazione, ma non posso precisare se si trattasse della stessa persona che poco prima parlava con la donna vicino alla suddetta auto BMW.

Anche lui il 18 ottobre aggiunge dei particolari a specifica domanda. Sono certo del giorno, per quanto riguarda l’ora invece, l’indicazione è piuttosto approssimativa. […] Sulla borsa in questione non ricordo di aver notato alcuna scritta; ho presunto che l’uomo commerciasse in cosmetici dal momento che faceva notare alla ragazza dei campioni che richiamavano tale tipo di prodotti. […] Posso dire che il colore (della macchina nda) era chiaro ma non so essere più preciso poiché non vi ho prestato particolare attenzione. Quando gli chiedono se conosce l’Assistente di Polizia Bruno Bosco risponde: Si, entrambi svolgiamo il nostro servizio in Piazza Madama, ed entrambi siamo stati più di una volta avvicinati dai familiari di Emanuela Orlandi per avere notizie attinenti alla scomparsa della ragazza.

 22 ottobre 1985

Alle ore 09,30, negli Uffici della 6^ Sezione del Reparto Operativo di Roma, sulle basi della memoria visiva, viene effettua la ricostruzione di identikit della persona vista da Sambuco Alfredo in Piazza Madama-Corso Rinascimento il 22 giugno 1983. A termine del verbale Sambuco fornisce le seguenti indicazioni: […] Somiglia al 60-70% soltanto nei caratteri generali del viso, della fronte e dei capelli, senza considerare i dettagli: naso-occhi e bocca. […]

Alle ore 10,40 negli Uffici della 6^ Sezione del Reparto Operativo di Roma, sulle basi della memoria visiva, viene effettua la ricostruzione grafica della persona vista da Sambuco Alfredo in Piazza Madama-Corso Rinascimento il 22 giugno 1983. A termine del verbale Sambuco fornisce le seguenti indicazioni: Età 40 anni circa, altezza m. 1,80 circa, capelli castano scuri, corti, lisci, stempiato, viso ovale, asciutto, corporatura longilinea, regolare. Somiglia, nella ricostruzione all’80% nei caratteri generali, senza considerare i dettagli particolari del naso, bocca ed occhi.

Alle ore 12,30, negli Uffici della 6^ Sezione del Reparto Operativo di Roma, sulle basi della memoria visiva, viene effettua la ricostruzione grafica della persona vista da Bruno Bosco in Piazza Madama-Corso Rinascimento il 22 giugno 1983. A termine del verbale Bosco fornisce le seguenti indicazioni: […] Somigliante al 70% nella struttura fisica ed al 50% nella forma della testa e dei capelli, escludendo le caratteristiche somatiche del volto.  

Ricostruzione di identikit fornito da Sambuco alle 09,30 del 22/10/1985
Ricostruzione grafica fornita da Sambuco alle 10,40 del 22/10/1985
Ricostruzione grafica fornita da Bosco alle 12,30 del 22/10/1985

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alle 10,25 negli uffici del Reparto Operativo dei Carabinieri si presenta Anna Orlandi (sorella di Ercole il padre di Emanuela) la quale porta a conoscenza degli inquirenti un episodio che a suo parere merita di essere verificato ed approfondito potendo avere attinenza con la vicenda di Emanuela. I Carabinieri redigono un verbale che il giorno stesso inviano al giudice Martella.

In data odierna, presso questi Uffici, si è presentata spontaneamente Orlandi Anna, nata a Città del Vaticano il 4 novembre 1932, ivi residente, Via S. Egidio s.n., nubile, la quale, in relazione alla scomparsa della nipote Emanuela Orlandi, rilasciava l’acclusa dichiarazione dalla quale si evince, tra l’altro, che la stessa, nel periodo estivo dell’anno 1980, in Roma, conobbe un giovane all’epoca presentatosi per “ROSSI Paolo”. Con il predetto aveva allacciato un rapporto di amicizia frequentandosi fino al mese di maggio 1983, epoca in cui interruppe ogni relazione”.

La ORLANDI Anna, nel mese di giugno del corrente anno, dal signor Ezio D’Ignazio, abitante in Torano, era venuta a conoscenza che il “ROSSI Paolo”, in effetti, si identificava in TOSCHI Paolo, abitante in Roma, con recapito telefonico n. 54442317. La predetta riferiva anche di non aver avuto alcun rapporto sessuale con il TOSCHI, ma soltanto di amicizia.

Concludeva affermando che: 

  • il TOSCHI Paolo non aveva mai conosciuto né frequentato i suoi familiari, tra i quali, ovviamente anche Emanuela;
  • durante gli incontri con l’uomo, gli aveva accennato che aveva una nipote a nome Emanuela che frequentava il Conservatorio di musica, senza, peraltro, indicargli l’esatta ubicazione;
  • la Emanuela era a conoscenza della sua relazione con il Toschi, anche perché, qualche volta, riceveva dallo stesso le comunicazioni telefoniche destinate alla zia;
  • qualche giorno prima, tra la documentazione del padre, deceduto nel settembre 1981, aveva rinvenuto una busta da lettere su cui era scritto “Paolo Toschi, busta con schedine”, deducendone che il Toschi, in una delle tante telefonate effettuate presso la sua abitazione, istintivamente, avesse fornito al padre il suo vero nome (allegato n.1).

Dagli accertamenti svolti, il TOSCHI Paolo veniva identificato in TOSCHI Paolo, nato a Chieti il 24/11/1950, residente in Ostia Lido, via Alcide Pedretti n.34, tel. 5610417 intestato alla di lui moglie, ROSCIOLI Terry.

Per essere certi dell’identificazione del Toschi, veniva effettuato un riconoscimento fotografico da parte della ORLANDI che riconosceva, senza ombra di dubbio, il TOSCHI per quello raffigurato nella fotografia n. 3 dell’unito fascicolo fotografico (Allegato n.2).

L’utenza telefonica n. 54442317 è intestata all’Alitalia di Roma, Piazzale Giulio Pastore.

Premesso quanto sopra e considerato che il TOSCHI:

  • all’atto della conoscenza con ORLANDI Anna, si qualificò alla stessa sotto il falso nome di “ROSSI Paolo”;
  • con la donna non ebbe alcun rapporto “intimo”, a dire della ORLANDI, per cui gli incontri avuti con essa, protrattisi per ben tre anni, presumibilmente erano finalizzati alla acquisizione di notizie sul conto della famiglia ORLANDI,

per tali motivi, si prega la S.V. di voler disporre l’intercettazione telefonica dell’utenza n. 5610417, installata ad Ostia Lido, via Alcide Pedretti n.34, abitazione del TOSCHI Paolo, per la durata di giorni quindici, onde poter reperire elementi utili a far luce sulla scomparsa della minore in oggetto indicata, non altrimenti conseguibili.

L’intercettazione, se concessa, sarà eseguita presso la sala ascolto di questo Reparto Operativo a cura di ufficiali di P.G. dipendenti, considerata la necessità e l’urgenza, per il personale operante, di predisporre rapidamente adeguati servizi allo scopo di intervenire tempestivamente qualora fossero intercettate telefonate relative alla vicenda in argomento”.

Rapporto Giudiziario (verbale Anna Orlandi)
Processo verbale Anna Orlandi

27 novembre 1985

All’Agenzia ANSA di Milano arriva un nuovo Comunicato del Fronte di Liberazione Turco Anticristiano Turkesh.

KOMUNICATO XXX

Questo è l’ultimo. Purtroppo. Emanuela non tornerà più. Sono spietati. La colpa è soprattutto del Vaticano, di papa Wojtila, dello IOR, del “giudice” di Alì Agca.

NOI DEL FRONTE abbiamo rischiato la vita stessa per salvarla! Non abbiamo purtroppo notizie ancora della delittuosa fine ma per conforto ai genitori diamo 35 particolari=

I emanuela non ha sofferto mai.

II emanuela è sempre rimasta attaccata ai genitori.

III emanuela è sempre stata serena.

IV i più cattivi li abbiamo fermati.

V quando aveva otto anni ebbe una cicatrice.

VI si preoccupava anche dei tumori.

VII gli sono stati consegnati gli articoli a suo riguardo soprattutto da me.

VIII pensava ad un lago.

IX ha fatto un testamento.

X vuole che la sua esperienza non sia ripetuta e spera anche in mirella gregori.

XI ha avuto problemi di occhiaie.

XII chiedeva di un amico chiamata “carlo”.

XIII i farmaci non gli mancavano.

XIV da ragazza ebbe la vista di una bestia feroce.

XV un giorno disse “papà un giorno non tornerò più”.

XVI molto legata ad una nonna.

XVII se volete pregare su di lei andate nel lago trasimeno.

XVIII le malattie d’infanzia l’anno disturbata più della media.

XIX chi scrive è un medico.

XX credeva nella pace.

XXI speriamo.

XXII i capelli le han dato disturbo per qualche tempo.

XXIII soffriva di un dolore verso il fegato.

XXIV era dolce e sensibile.

XXV era affermativa! Lo sa il padre per un episodio avvenuto nel 1971.

XXVI ha avuto un’emicrania nel 1973.

XXVII voleva andare in una città: Losanna.

XXVIII chiama sempre “anna”.

XXIX voleva girare il mare.

XXX un episodio del battesimo l’ha sempre colpita.

XXXI amava un attore americano e un’attrice anziana.

XXXII è stato un problema per lei la prima bicicletta.

XXXIII una volta in una pineta amò molto il verde.

XXXIV ci siamo assicurati di dare i cristiani sacramenti.

XXXV le ultime parole: “io vi amo”.

FRONTE LIBERAZIONE TURCO ANTICRISTIANO “TURKESH”

Komunicato XXX Turkesh

1 dicembre 1985

Corrado Carnevale viene nominato presidente di sezione di Corte di Cassazione. Soprannominato dai giornali l’ammazzasentenze per le numerose sentenze d’appello e provvedimenti da lui annullate, fu al centro di un controverso caso giudiziario in cui venne accusato di aver favorito, durante la presidenza della prima sezione penale della Cassazione, alcuni imputati eccellenti in processi di Mafia, invalidando talvolta le condanne per vizi di forma (solitamente vizi procedurali, inosservanza delle norme di legge o difetto di motivazione).

3 dicembre 1985

All’Agenzia Ansa di Milano arriva un altro comunicato sottoscritto dal Fronte Liberazione Turco Anticristiano “TURKESH” e firmato da Ali Mohamed Tucum Shalum. Lo stesso sostiene che Mario Ilario Ponzi è innocente e cioè esclude sia l’autore dei Komunicati Turkesh, fa un resoconto di tutti gli altri comunicati inviati e incolpa papa Wojtyła, il governo della Costarica, il giudice Santipiachi e Ali Agca senza darne una precisa motivazione. Si definisce “colomba” e consegna un codice alla “NOTA PERSONALITA’”.

15 dicembre 1985

Giovanni Paolo II si reca in visita nella parrocchia di San Giuseppe al Nomentano, la parrocchia di Mirella Gregori. Quel giorno il parroco aveva fatto in modo che il pontefice ricevesse i genitori di Mirella dopo la funzione religiosa. Disse loro di non passare dalla chiesa, ma di attraversare la sacrestia e salire di sopra, superare un’anticamera ed entrare nella stanza per colloquiare col Pontefice. Nel compiere quel tragitto la madre di Mirella incrocia un signore, palesemente addetto al servizio di tutela del Santo padre, che conosceva bene anche se soltanto di vista. Si trattava infatti della stessa persona che aveva visto intrattenersi al bar dei De Vito insieme a Sonia e a sua figlia. L’uomo, nel vedere la signora Arzenton, ebbe come un moto di stizza e di imbarazzo. Nei giorni di chiusura settimanale del bar dei De Vito, l’uomo era solito sedere ad altro bar, ubicato all’incrocio tra via Nomentana e via Reggio Emilia. Dopo l’incontro con il Santo padre la madre di Mirella si ferma nell’anticamera nella speranza di rivederlo ma lui si era allontanato. È Raoul Bonarelli, vicecapo della polizia vaticana.

 

L’autore di alcune missive firmate Turkesh venne individuato nel 1985 ed era un mitomane, si chiamava Mario Ilario Ponzi

Nel 1985, dopo uno dei primi scandali sessuali della Chiesa cattolica americana in cui il reverendo Gilbert Gauthè era stato accusato di aver molestato undici ragazzi nella diocesi di Lafayette, in Louisiana, il cardinale Law, fresco di nomina, aveva appoggiato un rapporto riservato sulle violenze sessuali su minori da parte della conferenza nazionale dei vescovi cattolici .

Quando nel 1985 le Nazioni Unite proclamano l’ Anno Internazionale della Gioventù, Giovanni Paolo II lancia l’invito ai giovani a tornare a Roma per la domenica delle Palme; più di 250.000 giovani accettano l’invito. E sulla scia di quell’entusiasmo giovanile una settimana dopo l’incontro il papa annuncia nel messaggio pasquale del 7 aprile la nascita delle Giornate Mondiali della Gioventù: «Con centinaia di migliaia di giovani mi sono incontrato domenica scorsa ed ho impresso nell’anima l’immagine festosa del loro entusiasmo. Nell’auspicare che questa meravigliosa esperienza possa ripetersi negli anni futuri, dando origine alla Giornata Mondiale della Gioventù nella Domenica delle Palme, confermo la mia convinzione. Ai giovani spetta un compito difficile ma esaltante: trasformare i “meccanismi” fondamentali che, nei rapporti fra singoli e nazioni, favoriscono l’egoismo e la sopraffazione, e far nascere strutture nuove ispirate alla verità, alla solidarietà e alla pace». 

 

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