L’attrice vincitrice del premio FERSEN per la drammaturgia VI edizione 2010 a sostegno della petizione per la verità su Emanuela.
Continua ad occupare grandi spazi nel mondo dell’informazione la scomparsa “misteriosa” di Emanuela Orlandi ad una fermata d’autobus il 22 giugno 1983. Per questo motivo e per il grande successo di pubblico e di critica, riscosso nel mese scorso, la compagnia ed il Teatro dell’Orologio hanno deciso di riproporre lo spettacolo dal 18 al 30 maggio.
“Nostra figlia” ha dichiarato il padre, Ercole Orlandi, “è stata rapita da un’organizzazione così potente, così efficiente, che non aveva nessun timore degli inquirenti italiani. È un intrigo internazionale. Dietro la scomparsa di Emanuela si sono mossi grossi apparati. Servizi segreti, centrali di spionaggio straniere, ben organizzate, ben protette, con infinita libertà di movimento.”
18 E 19 MAGGIO 2012 ORE 21.30DOMENICA 20 MAGGIO ORE 18.30TEATRO DELL’OROLOGIO SALA ORFEOVIA DEI FILIPPINI 17-A WWW.TEATROROLOGIO.ITTEL 066875550 BIGLIETTO 10 EURO
“Il volo delle falfalle”: semplicemente grazie, Federica.
Federica, unica e sublime attrice di questo spettacolo, interpreta diversi personaggi, dando vita a momenti leggeri e a momenti di profonda sofferenza, alternati a voci fuori campo che riportano le novità, che in questi anni si sono susseguite. La vediamo quindi interpretare una suora, l’insegnante di canto corale di Emanuela che si prende cura della basilica di Sant’Apollinare prima, poi Natalina Orlandi e infine Imma, una simpatica venditrice ambulante che ha perso i suoi risparmi con lo scandalo del Banco Ambrosiano. Attraverso questi personaggi veniamo dunque a conoscenza delle varie piste che si sono seguite in questi anni: la banda della Magliana, il terrorismo internazionale, la fuga volontaria… Ma tutto avviene in maniera blanda senza puntare il dito contro questo piuttosto che quell’altro personaggio. I protagonisti, infatti, non sono le accuse ma i sentimenti: quelli di Natalina, quelli di Ercole, quelli di mamma Maria, quelli di tutti coloro che hanno conosciuto Emanuela. Chi ha letto il libro “Mia sorella Emanuela” a stento può riuscire a trattenere le lacrime quando viene riportato l’episodio della convocazione in caserma dei carabinieri, quando ad Ercole veniva offerto whisky mentre i militari setacciavano la zona, alla ricerca del corpo di Emanuela (in seguito al ritrovamento di una busta contenente dei sassolini, simbolo della via crucis, ndr). Difficile non sorridere amaramente alla lettura del diario di Emanuela: “ho 15 anni, frequento il liceo scientifico e forse mi daranno due materie a fine anno”… Eccoli i pensieri semplici e genuini di un’adolescente come tante a cui sono state strappate le ali della libertà. Come non provare rabbia alla lettura del passo biblico “la verità vi renderà liberi”. Come non provare tenerezza alle parole della suora “Ah, Emanuela… Aveva un sorriso così dolce che non potevi non contraccambiare!”. E il pensiero vola inevitabile a quella foto della sorridente ragazza con la fascetta.
Ieri, al Teatro dell’Orologio, prima dello spettacolo, tra il pubblico in attesa eccoli lì i soliti discorsi da bar, le fastidiose teorie da Cluedo. Dopo la rappresentazione, invece, solo il silenzio, un silenzio che sa di riflessione. Il primo aggettivo che mi è venuto in mente per descrivere “Il volo delle farfalle” è stato “catartico”. Federica Festa con la sua incredibile interpretazione tocca i cuori di ogni singolo spettatore che non può più rimanere un algido inquisitore. Viene trascinato dentro ai fatti, dentro al turbinio di emozioni, che, ovviamente, non possono essere le stesse che la famiglia Orlandi patisce da 29 anni, ma che fanno comunque star male, fanno smuovere le coscienze. Sono contenta che queste repliche siano coincise con il weekend che precede la marcia del prossimo 27 maggio perché, a mio avviso, gli spettatori non potranno non sentirsi coinvolti, non potranno non scendere in piazza. Grazie quindi a Federica e Matteo Festa che in questo lavoro hanno messo cuore e passione. In ogni singola scena, in ogni singola battuta si sentiva la convinzione di quello che si stava pronunciando. Tutto ciò fa bene alla “causa Orlandi”, ma fa bene anche a tutti noi, membri di una società in cui l’individualismo e l’egoismo sono “valori” che cercano di farsi strada sempre più. Grazie, Federica, per il tuo lavoro, per la tua interpretazione e per averci dimostrato che è ancora possibile dedicarsi al prossimo con abnegazione.
Mel
ricordo quel giorno come fosse ieri ,il vaticano non ha” voluto fare chiarezza , chissa” in futuro sara” SOLLEVATO quel velo di omerta” che persiste sulla verita” ciao emanuela <sei stata inconsciamente una pedina di uno SCHIFOSO GIOCO DI POTERE INTERNAZIONALE
molto toccante, un racconto che ti prende il cuore , un abbraccio Emanuela ovunque sei. <3
Ti assicuro che dal vivo è stato molto più “toccante”